Deciso cambio di rotta del tempo: la circolazione di aria fredda che è stata responsabile di un tipo di tempo autunnale a carattere freddo è alle sue battute finali. Un’intensa saccatura di origine nord-atlantica alimentata da aria fredda polare-marittima, si espanderà verso l’entroterra nord-africano attivando un massiccio richiamo di aria calda di matrice tropicale-continentale sotto forma di un’intensa ventilazione di scirocco, in risalita lungo il Mar Tirreno e il Mar Adriatico.


 

L’avvezione di aria calda ma anche molto umida sarà responsabile, oltre che ad un aumento delle temperature, anche di un deciso peggioramento del tempo in quanto la saccatura accompagnerà l’ingresso da ovest di un sistema perturbato, che come si vede dall’immagine satellitare è già giunto con la sua parte avanzata sul Nord-Italia.


 

La mappa sottostante rappresenta molto bene la situazione che si verrà a creare domani sul Mediterraneo Occidentale, da manuale per i classici intensi peggioramento autunnali. Sulla mappa sono rappresentate tre variabili: le linee nere continue rappresentano il geopotenziale a 500hPa, le frecce raffigurano il campo di venti, mentre i colori rappresentano la temperature potenziale equivalente, un parametro fondamentale in meteorologia in quanto lega la temperature con l’umidità.


Analizzando il geopotenziale possiamo vedere la presenza della sopra menzionata saccatura atlantica col suo asse tra Francia e Spagna, mentre ad Est in direzione della Grecia è presente un promontorio anticiclonico. Proprio questo promontorio anticiclonico rallenterà il naturale incedere verso Levante della saccatura atlantica, con l’Italia Occidentale che verrà a trovarsi per diverse ore lungo il bordo orientale della stessa, bordo lungo il quale si innescherà un intenso flusso di correnti meridionali (frecce nere) che trasporteranno verso il Nord-Italia una massa d’aria ovviamente più calda ma anche decisamente più umida (temperature potenziali elevate) foriera di precipitazioni a tratti anche intense.

A proposito di venti, come è stato detto sul Mediterraneo Occidentale è presente un’area depressionaria, mentre ad Est dell’Italia è presente un promontorio anticiclonico, che oltre a rallentare l’avanzata dell’onda depressionaria, instaura un gradiente barico piuttosto marcato che si esplica in venti decisamente intensi su tutta la nostra Penisola dai quadranti meridionali di Libeccio sui bacino occidentali e Scirocco sull’Adriatico. Notare come la forza del gradiente barico riesca a spingere lo Scirocco fin dentro la Pianura Padana, con raffiche che potrebbero toccare anche i 50km/h sulla nostra Provincia.

Ma andiamo a vedere più nel dettaglio cosa accadrà domani. La giornata di domani sarà caratterizzata da piogge e rovesci possibili durante tutta la giornata, anche se avremo due fase principali. La prima fase è attesa nel corso della mattinata di domani, con piogge rovesci moderati e diffusi su tutta la provincia. Nella prima parte del pomeriggio è attesa una pausa asciutta, ma caratterizzata da un’intensificazione del vento; sarà questo il momento in cui si registrano le raffiche di Scirocco più intense sino a 50km/h.

Nel corso del pomeriggio poi la saccatura avanzerà leggermente verso Est, dando luogo alla formazione di un’intensa ed estesa line di convergenza che interesserà il sul Mar Ligure centrale, tra gli umidi venti di Scirocco in risalita dal Tirreno e i venti più freschi e secchi di Tramontana. Tale line di convergenza poi si prolungherà in Valpadana, passando proprio sulla Lombardia. Gli ultimi aggiornamenti la posizione su Lodigiano, Cremonese e Bergamasco, tuttavia minime variazioni della sinottica su scala globale comportano spostamenti anche importanti di questa area di precipitazioni intense, quindi risulta molto difficile inquadrare gli effetti locali. Tuttavia riteniamo che buona parte del Pavese orientale venga coinvolto da questa line di convergenza, con accumuli che potranno toccare anche i 50/60mm. Complessivamente nella giornata di domani sull’intera provincia potranno dai 40mm (nelle zone più occidentali) sino agli 80mm delle zone più orientali a confine con il Lodigiano.


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