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Climatologia di Pavia - Le piogge |
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CLIMATOLOGIA DI PAVIA L'ANDAMENTO PLUVIOMETRICO DI PAVIA L’Insieme complessivo degli Indici, ci indica che il regime pluviometrico di Pavia è di tipo continentale subalpino, caratterizzato da un massimo principale in Autunno (Ottobre e Novembre), dal massimo secondario in Primavera (Maggio), dal minimo principale in Inverno (Febbraio), dal minimo secondario in Estate (Luglio). E’ dotato di un modulo pluviometrico di 3.3, tipico dei climi continentali subalpini, il quale evidenzia una percentuale delle precipitazioni estive rispetto al totale annuo del 28.8%. In particolare, l’analisi delle piogge giornaliere a Pavia consente di verificare che la massima frequenza (77.76%) è rappresentata da precipitazioni giornalieri <1.0mm, mentre nell’ambito dei giorni piovosi con precipitazione >1.0mm, risulta prevalente la classe 10.0-19.9mm, con frequenza del 4.51%, e risulta invece subordinata la classe >50.0mm con frequenza dello 0.29% del totale. La tipologia delle piogge consente di analizzare che le sequenze di pioggia giornaliera di 1 giorno risultano le più frequenti (53.26% sul totale), e che la massima sequenza di giorni consecutivi senza pioggia è stata di 66 giorni. I record di precipitazione annuale, per quanto riguarda Pavia sono:
Il record invece di “Giorno più piovoso” a Pavia, spetta al 9 Marzo 1999, data nella quale si registrarono 187.6mm. A livello locale, il 1977 rappresenta l’anno più piovoso di sempre (in relazione alla serie storica iniziata nel 1813), seguito dalla new entry 2010, e dal 1901 che occupa il gradino più basso del podio.
Dal 1812 al 1842, la nostra città visse un periodo piuttosto avaro in termini di piogge: gli scarti negativi raggiunsero punte di oltre 300mm, mentre gli anni sopramedia pluviometrica furono solamente 9! Dal 1854 al 1871 Pavia fece i conti con un’altra fase caratterizzata da scarse precipitazioni, con scarti negativi di oltre 100mm: il record di anno più secco della storia climatica recente spetta al 1861, quando in città cadde nemmeno la metà dei millimetri annuali previsti. C’è da dire che, fino al 1880 circa, anche la nostra città risentì in gran misura di quella che i climatologi definirono “la piccola era glaciale”: iniziata nel 1450 circa, essa perdurò fino alla metà del XIX secolo, e fu caratterizzata da una sensibile diminuzione della temperatura media della Terra, la quale portò ad una ridistribuzione della fauna e della flora a livello mondiale: piuttosto famoso “l’anno senza Estate” del 1816, provocato soprattutto da una precedente e devastante eruzione del vulcano Tambora, in Indonesia, poco ad est dell’isola di Giava, la quale sparò nella Stratosfera le polveri più sottili, in grado di far filtrare solo una parte della radiazione solare in arrivo sulla superficie terrestre. L’Inverno 1879-1880 fu invece il più freddo della storia recente: a Parigi i cittadini festeggiarono la notte di Natale con un’imponente fiaccolata sulla Senna, i cui ghiacci presentarono uno spessore di oltre 30cm! Probabilmente, il lungo periodo di scarse precipitazioni a Pavia fu legato a questa fase di freddo piuttosto accentuato, con poche possibilità di accesi contrasti in area mediterranea. Dal 1872 al 1920 si assistette ad una normale oscillazione attorno alla media pluviometrica, con anni sotto e sopramedia pressoché in ugual numero: nel 1917, anno assai piovoso, si concretizzò un notevole episodio alluvionale, testimoniato dalle fotografie riprese dall’Archivio Chiolini:
Dal 1938 al 1974 si staglia un’altra fase nella quale Pavia presentò precipitazioni annuali attorno alla media: dal 1975 al 1980, invece, la città fece i conti con un periodo decisamente piovoso, caratterizzato da medie annuali sempre ben oltre i 1000mm! L’anno più piovoso della storia recente, come già accennato ad inizio articolo, fu il 1977, quando caddero oltre 1300mm! Seguì una breve fase di intermezzo, per poi arrivare al 1985: questo anno, oltre ad essere passato alla storia per la più grande e diffusa ondata di gelo, accompagnato da abbondanti nevicate su gran parte dell'Italia, segnò l’inizio della prima, vera fase secca degli ultimi anni. Fino al 1992, infatti, Pavia dovette subire una circolazione scarsamente improntata alla comparsa di precipitazioni. Dal 1993 al 1997, invece, ecco che si concretizzò, quasi per contrappasso, un periodo assai piovoso, che sfociò nell’alluvione del Novembre 1994, contraddistinto da oltre 4000 sfollati e, purtroppo, anche da due morti: durante quell’evento l’altezza del Ticino toccò i +5.67m sopra lo zero idrometrico. Dal 1998 al 2007, la nostra città subì la 2° fase piuttosto secca degli ultimi anni, ma intervallata da 2 anni estremamente piovosi: il 2000 ed il 2002. In entrambe le occasioni si presentarono fenomeni alluvionali, con la piena dell’anno 2000 che passò alla storia per l’enorme portata del nostro Fiume: tra il 16 ed il 20 Ottobre, l’altezza del Ticino toccò i +6.09m sopra lo zero idrometrico, e andò a battere il precedente record del Novembre 1994. Ecco alcune foto storiche, gentilmente concesse dall’Associazione A.D.N.A (Associazione Difesa Natura Ambiente), la cui fonte è www.elbasun.com/galleria/A_D_N_A/index.htm:
L' Aridità è una caratteristica climatica determinata dalla contemporanea scarsità di piogge (200-400 mm) e dalla forte evaporazione che sottrae umidità al terreno. Circa il 47% della superficie del pianeta, ovvero 6 miliardi di ettari, è caratterizzato da terre aride o semi aride (UNEP 1997). “Questo carattere limitante individua le terre asciutte, supporta con le proprie gradazioni una loro classificazione e ne plasma in misura decisiva gli ecosistemi (Faggi, 1997). La Siccità è il "decremento dell'acqua disponibile in un particolare periodo e per una particolare zona" (Wilhite, 1993); secondo questa accezione si presenta, quindi, come un fenomeno sporadico che può colpire anche aree non aride. La siccità è, infatti, una normale e ricorrente caratteristica del ciclo idrologico e può verificarsi sia in regioni secche che umide, quando le precipitazioni sono sensibilmente inferiori ai livelli normalmente registrati. Esistono moltissimi indici che tentano di dare una sintetica classificazione di clima sulla base dell’andamento pluviometrico. Vediamone qualcuno:
R = P/T A seconda del rapporto, il clima è: Umido > 160 Con i nostri 820mm medi della serie storica [1812-2010] ed un valore termico medio di 12.6°C, il rapporto per Pavia è di 65.08. Un clima temperato caldo. Questo vale su lunghe distanze, perché a livello di singolo anno le cose cambierebbero moltissimo: per esempio, nel 2010 il rapporto sarebbe di 101, per cui all’interno di un’altra categoria climatica (temperata umida).
Ia= P/T + 10 Con un clima: Perumido >60 Secondo tale indice, la nostra città godrebbe di un clima addirittura iperumido.
100 P Q = ----------- M2-m2
P = precipitazione annua (in mm).
Umido >90 Secondo tale indice, la nostra città godrebbe di un clima tra l’umido ed il subumido.
Im= (P-ETP/ETP)*100 P = precipitazione annua (in mm), Iperumido >100 Anche in questo caso, la nostra città sarebbe classificata dal clima tra umido e subumido.
I= P/ETP
P = Precipitazione annua (mm) Umido >0.65 Secondo tale indice, il nostro clima sarebbe umido (solo nel 2010 il rapporto è oltre l’1.5!).
BGI = Σ(2Ti-Pi) * K Ti = Temperatura media mensile (del mese i) (°C). Umido < 50 Anche qui la categorizzazione del nostro clima è a cavallo tra l’umido ed il subumido. Le quantità annue di pioggia per un intervallo compreso tra il 1812 ed il 2007, non evidenziano, ai test di tendenza, presenza di trend secolare, ma rivelano unicamente una diminuzione temporale del numero annuo di giorni piovosi (quantità di pioggia ≥1.0mm); conseguentemente, la quantità annua di pioggia tenderebbe sempre più a concentrarsi in un numero minore di episodi (Cortemiglia G.C., Università degli Studi di Genova, Dipartimento di Scienze della Terra).
Ciò viene confermato dall'analisi degli scarti pluviometrici mensili rispetto alla media: se consideriamo un intervallo temporale ancor più limitato, dal 1° Gennaio 2000 al 1° Gennaio 2011, ci accorgiamo di come le precipitazioni mensili siano spesso risultate inferiori alla media: emergono i periodi decisamente secchi del 2001 e dell'Estate del 2003, ma anche del 2006 e del 2007.
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