Nella giornata di ieri abbiamo assistito ad una grande dinamicità atmosferica.

Dal caldo del mattino al freddo della sera

La piccola goccia fredda in discesa dal nord Europa ha regalato spettacolo.

 

Partiamo dalla mattinata: la disposizione delle correnti in quota da NW, ha favorito l’attivazione di moderate correnti favoniche, che hanno interessato il settore centro-occidentale della Lombardia, seccando l’aria e regalando temperature decisamente elevate.

 

Ecco una ripresa delle temperature in città attorno a mezzogiorno, registrate dalla nostra stazione:

 

I dati registrati dalla stazione di Paviameteo

 

Poco dopo mezzogiorno, però, aria molto più umida è entrata dalla porta della Bora:

Ecco lo scontro tra Foehn e Bora

 

 

 

Traiettoria del temporale

Sulla linea di demarcazione tra queste 2 diverse tipologie di masse d’aria, una molto secca in quota, l’altra molto umida nei bassi strati, si è sviluppato un gran temporale, che dal basso Bergamasco è sceso verso SW, in direzione del pavese orientale e del lodigiano occidentale.

 

Il temporale non ha dunque seguito la spinta indotta dalle correnti da EST: se ciò fosse capitato, esso sarebbe traslato verso il milanese, e poi verso il Novarese.

 

Al contrario, esso è sceso verso SSW, probabilmente sospinto dalle notevoli correnti da NW in quota, pilotate dal passaggio della goccia fredda a nord delle Alpi.

 

Allo stesso modo, diversi nuclei temporaleschi si sono formati sulla Lombardia orientale, e sono rapidamente scesi verso l’Emilia, attenuandosi.

 

Nessun fenomeno è stato dunque registrato sui settori occidentali, in una linea immaginaria che collega Varese alla Lomellina.

 

 

 

 

Una brevissima grandinata ha dunque interessato la nostra provincia, risultando più attiva sul settore orientale: poi, l’attività cumuliforme è venuta rapidamente meno, a causa del blocco imposto dall’aria più secca e stabile.

 

Nel corso della serata la Bora ha dominato su tutto il pavese, con raffiche che in città hanno superato i 50km/h.

 

Insomma, molte volte non occorrono grandi perturbazioni atlantiche per poter osservare fenomeni di rilievo: basta un’incursione fredda in quota, il mix giusto tra aria secca e aria umida, ed il gioco è fatto.

 

E qui, probabilmente, sta il bello della meteorologia..

 

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