Un 2011 con poca neve, pioggia ok e temperature sopramedia
Questo 2011 è stato caratterizzato da vicende di ogni sfumatura, nelle quali hanno trovato concretezza la crisi, la mancanza di posti di lavoro per noi neolaureati, il consumo e spreco di territorio a favore della cementificazione.
Sul fronte meteorologico, con tutta onestà, non abbiamo vissuto un anno dinamicamente puntigliato da svariate forme d’interesse, ma un anno nel quale ha trovato conferma e valore la tesi del Global Warming, quel riscaldamento globale di cui tanto si chiacchiera e che qualcuno addirittura smentisce calorosamente in favore di una ben più accreditata ipotesi di “imminente era glaciale”.
Basta qualche inverno molto nevoso, basta un 2010 con 7 mesi sottomedia termica, e boom esplodere l’accalorata convinzione che il riscaldamento globale sia una bufala a soli scopi economici, e che anzi la tendenza climatica del nostro Pianeta sia indirizzata ad un raffreddamento.
Pur rispettando qualsivoglia tesi, a noi di Paviameteo è difficile allontanarci dalla filosofia del GW, probabilmente indotto da cause naturali sommate a quelle antropiche. Per di più, specifichiamo che qualunque tendenza, sia essa volta al caldo od al freddo, è costituita da un andamento quasi sinusoidale, all’interno del quale si stagliano picchi termici positivi alternati a “ventri” gelidi negativi.
Senza perdere ulteriore tempo, partiamo subito con la consueta analisi annuale di Pavia, e vediamo orticellisticamente di analizzare un po' di parametri meteorologici: come sempre partiamo dallo stato del cielo:
Stato del cielo:
- Giorni soleggiati: 230
- Giorni nuvolosi: 74
- Giorni coperti: 61
Precipitazioni:
- Giorni piovosi: 85
- Giorni temporaleschi: 25
- Giorni nevosi: 2
- Giorni nebbiosi: 53
- Giorni di Foehn: 6
Rispetto all’anno scorso, abbiamo registrato un netto incremento dei giorni sereni (pari al +20.4%), mentre i giorni contraddistinti dalle nuvole sono calati vistosamente.
Sul fronte delle precipitazioni, sono crollati i giorni di pioggia (-26%), mentre i fenomeni temporaleschi si sono mantenuti stazionari, ed anzi hanno guadagnato un giorno in più.
Sul fronte dell’altra precipitazione in forma solida, stendiamo un pietosissimo velo di Maya: appena 2 sono stati i giorni di neve in questo 2011, a fronte dei 19 giorni del 2010 e degli 11 del 2009.
Considerevolmente più numerosi sono stati gli episodi di nebbia, i quali sono aumentati dai 25 dell’anno scorso ai 53 di quest’anno, più del doppio!
Stazionario il numero di giornate favoniche.
Temperature:
- Temperatura massima assoluta: 36.7°C (Martedì 23 Agosto).
- Temperatura minima assoluta: -4.1°C (Mercoledì 5 Gennaio).
- Temperature massime > 30°C: 39 (2 in Aprile, 3 in Maggio, 5 in Giugno, 9 in Luglio, 20 in Agosto, 9 in Settembre).
- Temperature minime < 0°C: 46 (13 a Gennaio, 15 a Febbraio, 2 a Marzo, 2 a Novembre, 14 a Dicembre).
L’escursione termica annuale è risultata essere pressoché stazionaria, e all’ordine dei 40°C.
Stazionario anche il numero di massime over 30 (+1 rispetto al 2010).
Il numero di giorni con temperature minime sottozero è al contrario calato: dai 57 del 2010 agli appena 46 del 2011.
Snocciolando questi primi dati, e confrontandoli con quelli dello scorso, si può già capire l’andamento di quest'anno..
A livello termico, il 2011 pavese è risultato essere piuttosto caldo, con ben 10 mesi su 11 trascorsi con temperature sopra la norma.
Gennaio è risultato di stampo anticiclonico, con ben 12 giorni di nebbie ma nessun fenomeno di estese gelate e galaverna. Mediamente sopra la media, la temperatura non è riuscita mai a superare la doppia cifra, mentre le minime sono scese sottozero 13 volte.
Febbraio ha proseguito la tendenza anticiclonica, con altri 11 giorni di nebbia ma nessuna inversione termica di rilievo che potesse dar luogo a spettacolari fenomeni di galaverna. Com’è possibile osservare nel grafico delle decadi, la 2° ha mostrato un certo rialzo termico, specie nelle minime, in gran parte innescato dall’arrivo di un moderato flusso occidentale atlantico. Nella terza decade brusco rientro in media, ma senza gelate eclatanti.
Marzo ha visto prevalere un campo termico solo leggermente superiore alla norma, con 2 gelate mattutine tra l’8 ed il 9 ed altrettante massime sopra i 20°C, il giorno 18 ed il 31.
Aprile è stato clamorosamente fuori media, e, se vogliamo, il mese più pazzesco di questo 2011.
Durante la prima decade si registrano valori oltre la media di svariati gradi: tra il 7 ed il 12 si concretizza una possente ondata di caldo, generata dalla “scomoda” posizione dell’Anticiclone delle Azzorre sull’Europa occidentale. Tale figura barica ha promosso l’inserimento di secche correnti nord-occidentali, le quali, unite ad una massa d’aria d’estrazione tropicale-marittima, hanno fatto volare il campo termico, con una massima di 30.5°C il giorno 8 ed addirittura di 32.5°C il giorno 9.
Ecco la lista delle temperature massime registrate in tutta la provincia di Pavia durante quell’indimenticabile sabato pomeriggio del 9 Aprile 2011:
In seguito il mese ha provato a reinserirsi in media, ma si è mantenuto comunque all’insegna dell’Anticiclone, con 21 massime sopra i 20°C.
Ad un Aprile eccezionalmente caldo, ha fatto seguito un Maggio quasi sulla stessa lunghezza d’onda: le massime hanno sempre superato i 20°C, mentre le minime sono scese solo 2 volte al di sotto dei 10°C. Nella terza decade si sono affacciati 3 trentelli consecutivi tra il 23 ed il 25, ma con valori inferiori alla massima del 9 Aprile.
Giugno è stato piuttosto diverso: la prima decade è stata interamente influenzata da attive perturbazioni atlantiche, che hanno mantenuto il campo termico leggermente sottomedia. Nelle altre 2 decadi, invece, le aree anticicloniche hanno ripreso il comando della circolazione, con un primo trentello mensile il giorno 15, e poi altri 5 consecutivi tra il 26 ed il 30. Il giorno 28 si è superata la massima di Aprile, con un roboante 33.2°C.
Luglio.. il mese tipicamente dedicato alla villeggiatura, alle piscine ed al relax degli studenti, è stato l’unico mese del 2011 con un campo termico leggermente sottomedia. In realtà il gap è stato solo di 32 centesimi di grado, ma gli effetti a livello pratico si sono avvertiti, specie nella seconda metà, quando le massime a Pavia non hanno mai toccato i 30°C!
Inizia Agosto, e subito la colonnina s’impenna oltre il trentello: in effetti, ad un mese di Luglio piuttosto fresco ha fatto da rimbalzo un mese di Agosto abbastanza caldo, con ben 20 massime over 30°C: tra il 14 ed il 27 ha invaso l’Italia una corrente d’aria tropicale-continentale, la quale ha arrecato la più intensa ondata di caldo dell’anno, con massime che in provincia di Pavia hanno superato diffusamente i 36°C tra il 22 ed il 23.
Dopo Aprile, è stato sicuramente Settembre il mese che ha mostrato il maggiore gap termico positivo: basti pensare che per 29 giorni su 30 le massime hanno superato i 25°C! 9 sono state le massime over 30°C, con un 31.9°C ancora dal sapore estivo registrato il giorno 14.
Anche Ottobre è partito sulla stessa scia, con una media ancora molto elevata nella prima decade, quando Pavia ha sfiorato i 29°C tra il 5 ed il 6. Fortunatamente tra la seconda e terza decade è entrato in scena un clima più autunnale che è sfociato in minime attorno ai 2°/3°C.
Novembre, come vedremo, è stato il mese delle nebbie, ma contraddistinto anche da una prima decade decisamente calda, con una massima a 17.4°C il giorno 9. Durante la seconda decade le inversioni termiche promosse da una vasta cupola anticiclonica hanno potuto garantire un autentico crollo termico, con la prima minima negativa registrata il giorno 18, con -0.5°C.
Dicembre, infine, è trascorso all’insegna dell’anonimato: l’area anticiclonica azzorriana ha continuato ad invadere le nostre latitudini, e saltuariamente è stata intervallata da brevi discese fredde, per lo più d’estrazione polari-marittime.
Complessivamente, analizzando l’andamento termico medio annuale, risulta inevitabilmente uno scarto pienamente in rosso: a livello orticellistico, infatti, l’anno ha chiuso con un +1.9°C rispetto alla norma, considerata come da WMO nel periodo temporale [1971-2000].
Spesso abbiamo subito gli effetti di una circolazione atmosferica “scomoda”, caratterizzata da una notevole ingerenza anticiclonica, sia di natura azzorriana che di natura sub-tropicale: in pratica, abbiamo avuto valori attorno ai 30°C da Aprile ad Ottobre, mentre è mancato il freddo, non quello “marittimizzato” che proviene da NW, ma quello “continentalizzato” proveniente da N, NE. ENE.
Ricordiamoci che i più grandi eventi di gelo sono caratteristica esclusiva di masse d’aria provenienti dai quadranti o settentrionali o orientali: quest’anno sono notevolmente mancate le retrogressioni gelide dalla Russia, perché?
I motivi sono molteplici: per avere a che fare con moti retrogradi, è necessario che le onde planetarie di Rossby superino una lunghezza d’onda critica, stimabile attorno ai 5000km: oltre ad estendersi sul piano orizzontale, esse devono crescere anche “in altezza”, ma spesso vengono tappate da intense correnti occidentali legate ad un Vortice Polare Stratosferico assolutamente compatto alle latitudini Polari.
È stato dimostrato da diverse ricerche scientifiche che situazioni di bassa attività solare favoriscano i moti retrogradi, andando a disturbare il Vortice Polare Stratosferico, in primis intensificando e accelerando quella particolare circolazione stratosferica, denominata “BDC” – Brewer Dobson Circulation, in grado di apportare calore dalle regioni equatoriali a quelle Polari, inviandovi tra l’altro una notevole quantità d’ozono Stratosferico.
Tale correlazione risulta essere veritiera allorché si concretizzino situazioni esterne anch’esse favorevoli, che riguardino in primis la QBO, la Quasi Biennal Oscillation, e l’ENSO, cioè l’El-Nino Southern Oscillation.
Di certo, l’attività solare del 2011 non è stata bassa, ed anzi si è indirizzata verso il raggiungimento di un massimo relativo.
Probabilmente anche questo ha costituto una concausa che ci ha consegnato un anno così sopra la media termica alle nostre latitudini.
Facendo una rapida carrellata delle temperature medie mensili, emerge come Luglio sia stato il mese più caldo e Gennaio quello più freddo: ancor più nello specifico, la decade annuale più calda è stata la 2° di Luglio, con una media complessiva di 27.39°C. Quella più fredda è risultata essere la 2° di Dicembre, con una media che è addirittura rimasta sottozero, a -0.10°C, la quale ha battuto tutte e 3 le decadi di Gennaio, mese che nel complesso è stato il più freddo su scala annuale.
I 14.5°C medi del 2011 costituiscono un valore sicuramente sopramedia termica, che va a rappresentare il 4° anno più caldo di sempre per Pavia dietro al 1987, al 2003 ed al 2007.
Notevole sottolineare che, dal 1862 al 1986, per cui per oltre 100 anni di storia, la temperatura media annuale di Pavia non ha mai superato i 14°C! Dal 2000 ad oggi, invece, sono stati addirittura 7 gli anni in cui la colonnina media annuale ha toccato o superato tale soglia.
Pur con poca valenza scientifica, comunque, Pavia sta nettamente risentendo degli effetti del riscaldamento globale, che, orticellisticamente parlando, sono davvero innegabili.
Ma prima di passare alle piogge, apriamo una brevissima parentesi sull’andamento termico mondiale di questo 2011.
Secondo la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), dall’alto delle sue 7000 e più stazioni terrestri appartenenti al Global Historical Climatology Network (GHCN), il 2011 è stato l’11° anno più caldo dal 1880 ad oggi!
Con esso, sale a 35 il numero di anni consecutivi sopramedia termica per l’intero Pianeta, processo iniziato nel 1976 e mai arrestatosi fino ai giorni nostri.
Da sottolineare come, nella top ten degli anni più caldi di sempre, spicchino molti anni prossimi o appartenenti al nuovo millennio: in particolare il 2010, il 2005, il 1998, il 2009, il 2007, il 2003, il 2002.
Andando a valutare l’entità del riscaldamento, si conferma la tendenza ad uno scarto maggiore sulle terre emerse dell’Emisfero boreale: in particolare, Russia, Asia, Europa, nord-America orientale, sono macrozone nelle quali il gap termico positivo si è fatto maggiormente apprezzare.
Gran parte dei pochi “bollini blu” si staglia invece sull’Oceano Pacifico, il quale ha risentito di un ENSO- a causa di una potente Nina e di una PDO-, con picchi sottomedia sulle coste canadesi e statunitensi occidentali e la contropartita positiva sul Pacifico nord-occidentale.
Forse, l’accoppiata Nina-PDO negativa ha evitato un maggiore surplus termico su scala planetaria, ma in ogni caso c’è da registrare l’ennesimo anno in cui le temperature globali risultano sopra la norma..
Si potrebbero allora aprire infiniti dibattiti, per cui sarà meglio rientrare nei ranghi e parlare delle precipitazioni..
Le piogge:
Dopo il trend crescente dal 2007 al 2010, il 2011 vede una battuta d’arresto sul fronte delle precipitazioni, con circa 500mm in meno rispetto all’anno precedente.
Tuttavia, l’anno può considerarsi globalmente in media pluviometrica, con 812mm caduti rispetto agli 820mm attesi (-0.9%).
Gennaio è risultato sottomedia, con qualche evento piovoso tra il 9 e l’11, e poi a fine mese, quando la colonnina di mercurio ha permesso alle precipitazioni di risultare in forma nevosa.
Febbraio ha visto una maggiore ingerenza da parte delle correnti atlantiche, le quali sono riuscite ad apportare un buon peggioramento del tempo attorno a metà mese, ma senza riuscire a regalare la dama bianca fino a quote di pianura.
Molta pioggia è invece caduta in Marzo, specie nella 2° decade, con un primo, tosto episodio temporalesco il giorno 19, associato a grandine. Aprile non ha mostrato precipitazioni di nota, mentre la pluviometria di Maggio è stata salvata in gran parte da un altro episodio grandinigeno che ha colpito la nostra città il giorno 27.
La prima decade di Giugno ha rappresentato un festival di rovesci e temporali, mentre Luglio è trascorso in media. Agosto ha presentato 1 solo, effimero giorno piovoso, mentre il rombo dei tuoni è tornato a farsi avvertire in Settembre.
Ottobre poco significativo in termini di piogge, mentre la prima decade di Novembre ha rappresentato il periodo della più intensa fase di maltempo del 2011. Dicembre, infine, davvero poca cosa, stante l’invalicabile muro costruito ad arte dall’Anticiclone delle Azzorre.
Vediamo in breve le maggiori tappe pluviometriche del 2011:
1) 15-16 Febbraio, con quasi 50mm accumulati in città, accompagnati da venti orientali oltre i 30km/h.
2) 12-17 Marzo, con oltre 80mm racimolati a Pavia per merito di precipitazioni moderate ma continue.
3) 1-10 Giugno, periodo nel quale si sono dati la mano piogge, rovesci, temporali e grandinate, per un accumulo complessivo di oltre 110mm! È stato il periodo del 2011 più piovoso in termini di giorni consecutivi di precipitazioni.
4) 3-8 Novembre, come detto la fase più perturbata dell’anno, con 82.2mm accumulati durante la singola giornata del 5 Novembre. In tutti e 6 i giorni, Pavia ha registrato oltre 210mm!
(mappa non ancora disponibile).
Temporali:
Durante il 2011, a fronte di una pluviometria in media ma nettamente inferiore rispetto a quella del 2010, Pavia ha potuto apprezzare il boato di numerosi temporali, ben 3 dei quali hanno apportato la grandine.
1° grandinata 2011: 19 Marzo. Tra le 20.20 e le 24 di quella sera, un prepotente, precoce temporale colpì Pavia, ed accumulò 34.0mm, conditi da chicchi di piccole dimensioni.
2° grandinata 2011: 27 Maggio. Anche qui dalle 20.20 circa, il cielo sopra Pavia divenne cupo, basso e verdognolo, con raffiche di outflow che superarono i 35km/h. Assieme ad un rovescio ad oltre 220mm/h alle 20.35, caddero piccoli chicchi di grandine, intervallati da qualcuno di medie dimensioni.
3° grandinata 2011: 4 Giugno. Dopo qualche breve piovasco mattutino, tra le 15.40 e le 16.20 si scatenò un altro, violento temporale, il quale diede vita ad una modesta grandinata presso il nostro Osservatorio attorno alle 16. Alcune testimonianze parlarono di “distese bianche” in corso Cairoli, ove verosimilmente la grandinata risultò più intensa.
Ecco i valori di rain rate durante questo 2011; molti i picchi sopra i 50km/h, con la punta massima registrata proprio il 27 Maggio:
Anche qui, apriamo la brevissima parentesi su scala mondiale: sempre dalle elaborazioni della NOAA, emerge un quadro precipitativo piuttosto ben definito: molto sotto la norma nel Pacifico per via della scarsa convezione indotta dalla Nina, in America centrale, Europa ed in Asia meridionale: molte piogge hanno invece interessato l’Oceania, proprio come accade nelle situazioni di un’intensificazione della Circolazione di Walker sul Pacifico centro-meridionale.
Le nevicate:
Certamente il 2011 non può essere considerato l’anno della neve. Anzi.
In tutti i 365 giorni, la neve ha fatto la sua comparsa solo il 28 Gennaio, quando una moderata precipitazione ha accumulato sulla nostra città 4.0cm.
Da quella data il nulla più totale, con solo qualche apparizione in mezzo alla pioggia il 27 Febbraio e poi il 2-3 Marzo.
Come mai è nevicato così poco rispetto ai precedenti 3 anni?
Le oscillazioni dei principali indici teleconnettivi, figlie di cicli atmosferici naturali, si sono indirizzate verso un pattern costituito dalle seguenti caratteristiche:
- El Nina
- QBO in transizione da positiva a negativa (specie a 10hPa)
- Attività solare, in termini di SunSpot number, in aumento
- PDO negativa
- NAM fortemente positiva, >1.5 a Febbraio, Marzo e poi in Novembre e Dicembre
Un mix piuttosto complesso, e soprattutto impostato su una circolazione difficilmente quotata a marcati scambi meridiani, per via dei modesti disturbi al Vortice Polare Stratosferico, figura che, se vogliamo, “comanda” le sorti delle nostre stagioni invernali.
Ricordo che, in termini di configurazioni bariche potenzialmente capaci di arrecare grandi episodi di gelo o di neve alle nostre latitudini, è notevole la correlazione con il trinomio El Nino-QBO negativa-Minimo solare.
Ebbene, questa miscela di indici non ha trovato concretezza durante i mesi freddi del 2011.
I venti:
Stavolta non c’è stata storia: dopo la presa di posizione del 2010 da parte dell’ENE, il SW torna a risultare il vettore più frequente sulla nostra città, con un 16.9%. Seconda piazza per l’ENE, e terza per l’WSW.
In questo 2011 il SW si è imposto 10 mesi su 12, lasciando all’ENE solo Marzo e Novembre.
A differenza di altri anni, non è stata confermata la regola che prevede il raggiungimento dei picchi di caldo a Pavia in corrispondenza di vettori da ENE: durante la più grande ondata di caldo annuale, collocatasi tra il 18 e 26 Agosto, la disposizione dei venti è rimasta dai quadranti sud-occidentali, con qualche temporanea rotazione da NNW.
Per quanto riguarda la tipologia di vento, il Foehn ci ha interessato solo 6 volte, tra l’altro con un’intensità superiore ai 50km/h solo in un’occasione.
Il profumo del Marino si è fatto apprezzare 2 volte, nel mese di Marzo, tra il 25 ed il 26, con raffiche massime mai superiori ai 40km/h.
Male lo Scirocco, mai sopraggiunto durante i mesi invernali, ed il Libeccio.
Nella classifica delle raffiche più forti registrate a Pavia nell’anno 2011, si ritrovano:
- 53.1 km/h il 7 Ottobre (Foehn)
- 53.1 km/h il 9 Maggio (ENE)
- 49.9 km/h il 13 Aprile (Foehn)
Quantitativamente, quanto vento è passato sopra la nostra città?
Nonostante il 2011 non si possa catalogare come “anno ventoso”, esso ha comunque mostrato un incremento della quantità di vento rispetto al 2010, all’incirca di un duemila chilometri.
Il mese con più vento in assoluto è stato Marzo, seguito a ruota da Luglio e Maggio.
Poco vento, invece, negli ultimi 4 mesi, specialmente a Settembre, quando il wind run non è riuscito a superare i 1500km.
Rimane allora il 2009 l’anno con la maggiore quantità di vento passata su Pavia, con oltre 32000 km.
L’evapotraspirazione:
Nel 2011 sono evapotraspirati oltre 880mm, con un incremento del +9.2% rispetto allo scorso 2010.
Ricordo che questo parametro è molto utile in agrometeorologia, in quanto indica la quantità di acqua che passa dallo stato liquido allo stato aeriforme per mezzo dell’evaporazione dai pori e dalla superficie terrestre e della traspirazione delle piante.
Durante quest’anno, dunque, possiamo dire che è evapotraspirata più acqua di quanto non ne sia realmente venuta.
Venendo alle brevi analisi mensili, emerge come sia stato Maggio il mese con la maggiore ET, seguito da Luglio ed Agosto: meno di 10mm evapotraspirati, invece, a Gennaio.
L’umidità relativa:
Anno solo relativamente umido, nel quale si sono stagliati diversi “effetti favonici”, ben rintracciabili dal percorso dell’UR annuale: a parte i mesi invernali normalmente umidi, con Novembre spesso e volentieri al livello di saturazione, si sono contrapposti mesi primaverili ed autunnali piuttosto secchi. Il punto più basso è stato raggiunto in coincidenza dei bollenti effetti favonici dell’8-9 Aprile, che hanno come sapete trascinato la colonnina di mercurio oltre i 32°C, e portato l’umidità a toccare il valore minimo del 13% durante la giornata del 9 e poi il 13 con una vera e propria foehnata.
Di nuovo aria secca tra il 7 ed il 10 Ottobre, con un’UR minima attorno al 20%.
Più in generale, il mese con l’umidità relativa media più bassa è stato Aprile (59%), mentre quello con l’umidità relativa più alta è stato Novembre (94%).
La radiazione solare:
La classica campana, con i minimi agli estremi ed i massimi al centro, è stata rispettata solo parzialmente. Il marcato maltempo che ha interessato la nostra provincia nella prima decade di Giugno, non ha favorito un buon irraggiamento, con valori giornalieri spesso sotto i 150KW/m2.
Il mese del 2011 con la maggiore radiazione solare è stato Maggio, con una media prossima ai 370KW/m2. Solo secondo il mese di Luglio, con qualche decina di KW in meno.
Quello con la minor radiazione solare è stato Gennaio, con appena 37.2KW/m2.
Parlando in termini di energia solare, possiamo utilizzare come unità di misura il Langley (Ly), che equivale a 41800 J/m2.
In tutto il 2011 l’insolazione è stata pari a 106mila Ly, in ripresa dopo i 101mila del 2010 ma ancora sotto i 120mila del 2009.
La pressione:
Andamento barometrico nella norma, quasi sempre all’interno dell’intervallo 990-1030hPa: il minimo di
pressione è stato raggiunto il 24 Gennaio, con 982.2hPa, mentre il massimo il 27 Dicembre, con 1039.5hPa.
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