Parola ai 3 principali indici stagionali

Spazio agli Indici stagionali di previsione

Ci troviamo oggi a dare un breve commento agli Indici stagionali di previsione per l’Estate 2009; per noi, rimane ancora molto difficile (se non impossibile) poter effettuare analisi di questo tipo; tuttavia, vogliamo esaminare il pensiero di 3 principali modelli, che hanno emesso il loro meteo-pensiero a lunghissimo termine:

·         NOAA/NCEP

·         READING

·         METOFFICE

Secondo il modello NOAA/NCEP, l’Estate Italiana trascorrerà all’insegna di temperature sotto le medie del periodo, in genere di -1.2°/-0.2°C. Ecco il loro grafico, elaborato appena 48 ore fa:

Secondo la NOAA sarà un'Estate fresca

Coerentemente a ciò, essi appoggiano l’ipotesi di un Estate instabile, con precipitazioni superiori alla norma:

Precipitazioni oltre le medie durante la stagione estiva

Secondo il modello inglese di READING, invece, la stagione estiva non dovrebbe essere caratterizzata da intense e durature ondate di caldo, né tantomeno da frequenti periodi instabili. Ciò che emerge è una situazione tipicamente nelle medie del periodo, sia dal punto di vista termico che pluviometrico:

Secondo READING nessuna vera anomalia termica

METOFFICE propone una situazione più portata al caldo: l’Italia ed il Mediterraneo intero potrebbero registrare temperature di poco superiori o attorno alle medie del periodo, mentre su Gran Bretagna, Scandinavia ed Europa orientale si farebbe sentire il caldo intenso:

L'evoluzione secondo Metoffice

Insomma, 3 modelli, e 3 interpretazioni parzialmente differenti: la nota comune è la previsione di caldo intenso tra isole Britanniche, Scandinavia ed Europa centro-orientale, il che farebbe supporre a frequenti incursioni fresche alle basse latitudini..

Riapriremo questa notizia a Settembre, a conti fatti, per vedere quale dei 3 modelli avrà inquadrato meglio la linea di tendenza. Dietro a queste elaborazioni, c’è un’attenta analisi scientifica, volta alla valutazione di svariati parametri, quali

Ø  El Niño, l’anomalo surriscaldamento delle acque del Pacifico orientale.

Ø  L’AMO (Atlantic Multidecadal Oscillation), l’anomalo riscaldamento delle acque superficiali del nord-atlantico, che si verifica ciclicamente ogni 25-35 anni.

Ø  La QBO (Quasi Biennal Oscillation), fenomeno che coinvolge la circolazione stratosferica, e che consiste in una periodica inversione dei venti zonali, ossia quelli diretti lungo i paralleli.

Ø  Cicli solari

Ma tutto ciò basterà per avere un sufficiente grado di attendibilità?

A puro scopo informativo, vi ricordo che tali indici inquadravano una Primavera 2009 piuttosto fredda; se poi pensiamo a ciò che combinarono nel 2003..

 

Venerdì 12 Giugno 2009 - Ore 1.58

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