Bilancio disastroso

Ex Birmania: 80mila le vittime del ciclone. La giunta militare blocca gli aiuti

(Reuters)

 
La giunta militare birmana ha dato oggi il via libera al primo ponte aereo di aiuti umanitari destinati alle vittime del ciclone Nargis, ma continua a rifiutare il visto d'ingresso ai dipendenti delle agenzie straniere, diversi giorni dopo la catastrofe. L'ultimo bilancio ufficiale riferisce di 22.980 morti e 42.119 dispersi, ma l'incaricata d'affari americana in Birmania Shari Villarosa stima che il bilancio del ciclone e delle sue conseguenze possa raggiungere i centomila morti, con l'aggravamento delle condizioni sanitarie. «Allo stato attuale il bilancio nei villaggi è di circa 80.000 morti», ha detto Tin Win, capo di uno dei distretti di Labutta, situata nel cuore del delta meridionale dell'Irrawaddy, devastato dal ciclone nell'ultimo fine settimana. Win ha aggiunto che, dei 63 villaggi che circondano Labutta, alcune decine sono stati spazzati via dalla forza di Nargis. Nessun responsabile governativo è raggiungibile per confermare questo bilancio.


Quattro aerei carichi di cibo del Programma alimentare mondiale (Pam) dell'Onu atterreranno stamane all'aeroporto di Rangoon per poter consegnare i primi aiuti nel delta del fiume Irrawaddy, nel sud, dove il ciclone ha fatto più danni. Il carico comprende in particolare 45 tonnellate di biscotti energetici. «E' essenziale che portiamo, alle persone che hanno fame e non hanno più un ricovero in Birmania, cibo pronto da consumare appena possibile, per aiutarli a sopravvivere a questa catastrofe» dichiara l'agenzia Onu in un comunicato.

 

A sei giorni dal disastroso passaggio del ciclone Nargis sul Myanmar, circa 5.000 chilometri quadrati di territorio rimangono sommersi nel delta del fiume Irawaddy, l'area più colpita dalla furia degli elementi che si estende nel sud-ovest dell'ex Birmania: lo ha ribadito Richard Horsey, portavoce dell'Ocha, l'Agenzia delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari. «I chilometri quadrati tuttora sott'acqua sono 5.000», ha dichiarato Horsey da Bangkok, nella confinante Thailandia, confermando inoltre che nella regione inondata «oltre un milone
di persone necessitano con urgenza di soccorsi». Secondo il funzionario dell'Onu, lo stesso che ieri aveva lanciato il medesimo allarme, è proprio il delta dell'Irrawaddy «il punto nevralgico» per gli aiuti, giacchè è soprattutto là che«occorrono battelli, elicotteri e camion».

Fonte: www.ilsole24ore.com

 

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