4 giorni consecutivi in compagnia del Foehn

Si vedono le Alpi: merito del Foehn!

Nell’antichità, il Foehn era chiamato col nome di “Zefiro”, il Dio dei venti occidentali.

Oggi, che sia “Foehn”, “Föhn” o “Favonio”, esso è sempre una corrente d’aria discendente, che si manifesta sul versante sottovento quando l’aria scavalca una catena montuosa.

Rappresentazione schematica della genesi del Foehn

In questi giorni aria artica-marittima sta affondando da NORD, e va ad impattare contro la Barriera Alpina: sul versante sopravento l’aria fredda è costretta a risalire la catena montuosa, e nel far ciò si raffredda e si condensa: si genera quindi l’effetto “Stau”, che porta precipitazioni diffuse.

Una volta che la massa d’aria ha raggiunto la cima, segue l’orografia e ridiscende a valle: per compressione adiabatica essa si riscalda e si secca, con un guadagno di circa 1°C ogni 100m.

Questo secondo la teoria “termodinamica”.

Negli ultimi tempi ha preso piede una seconda teoria, che assume che la massa d’aria dalla quale origina il Foehn si trovi a 2000-2500m sul lato sopravento: per essa non è essenziale che si formi Stau ai fini del Foehn.

Pare invece che il Foehn, come vento caldo e secco, non possa scendere spontaneamente dalle creste alpine, ma necessiti di una forza, indotta dal regime sinottico, che lo spinga sul lato sottovento.

L’intensità e la temperatura dipendono fortemente dalla massa d’aria in arrivo: se a valicare le Alpi sono correnti artiche, allora il Foehn risulterà piuttosto freddo.

Se al contrario sono correnti oceaniche, il Foehn potrebbe tranquillamente regalare 20°C in pieno Inverno in Pianura Padana, come capitato diverse volte negli anni precedenti.

L’ultimo episodio di Foehn caldo a Pavia è datato 19 Gennaio 2007, quando la colonnina di mercurio ha raggiunto i 22.5°C!

Tutti possono capire quando sta per entrare il Foehn: esso ha infatti delle caratteristiche che lo contraddistinguono:

 

1)     Intensità: all’inizio si presenta con qualche raffica improvvisa, in genere oltre i 20km/h. Poi tende a divenire costante, e rafforzarsi sensibilmente. La sua intensità dipende comunque dal regime barico.

2)     Direzione: in genere da NNW o NW. Può anche presentarsi da NORD ed, in casi veramente sporadici, da WNW.

3)     Visibilità: in poco tempo diventa ottima, sempre superiore ai 75km. Da Pavia si può ammirare l’intera catena Alpina.

4)     Cielo: diventa subito blu cobalto, e le uniche nubi che possono formarsi sono cirri, cirrostrati e, specie al tramonto, lenticolari. Nubi quali altostrati o cumuli non possono formarsi.

5)      Umidità relativa: crolla sotto il 45%, con picchi minimi tra 10 e 25%.

6)     Temperatura: intraprende la strada verso l’alto: come detto prima, l’aumento termico dipende dal tipo di massa d’aria in ingresso.

 

Nord Italia sgombro da nubi per merito del Foehn


Come potete osservare, tutte queste caratteristiche sono ravvisabili nel clima di questi ultimi giorni: e, come tali, esse influenzano particolarmente i soggetti meteoropatici, o almeno in parte predisposti.

Di questo parleremo domani alle ore 11 alla 1° Conferenza di Paviameteo. Chi vorrà e potrà partecipare sarà il benvenuto, altrimenti sarà disponibile una breve relazione qui sul sito nel corso della prossima settimana, e poi sul bimestrale “Socrate al Caffè”.

 

 

Sabato 14 Febbraio ore 1.53

 

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