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Da Repubblica.it

An a Chiamparino: “Si risparmieranno sei milioni”

Emanuela Minucci

A Torino provvedimenti discutibili..In Sala Rossa sta per arrivare l’interpellanza più surreale della storia del Comune di Torino. Surreale, ma in grado di cambiare il paesaggio - almeno quello sottozero - della città.
Alleanza Nazionale, nella persona di Agostino Ghiglia, chiede al sindaco Chiamparino (sindaco di una città che ha ospitato le Olimpiadi invernali) di far smettere di nevicare. E non ricorrendo ad effetti speciali in grado di far sfigurare il vulcano finto di Villa Certosa, ma ad un metodo che avrebbe qualcosa di scientifico e che è stato già sperimentato con successo a Mosca: bombardando le nubi con una speciale miscela chimica prima che queste riescano a distillare i fiocchi di neve. Motivo? Risparmiare soldi nell’operazione spazzamento.

Ma leggiamo l’interpellanza di Ghiglia che comincia elogiando la «bianca visitatrice»: «Torino è bellissima sotto la neve. Dà una sensazione di bel tempo antico, ci fa volare con l’immaginazione ad un grande passato che, ahinoi, non ha riscontri nel presente e poi ci fa tornare bambini...». Questo l’incipit, ma poi si arriva ad elencare i disagi: «In una grande città, tuttavia, una nevicata abbondante significa strade impraticabili, ingorghi, feriti, incidenti quando non addirittura, come l’anno scorso, paralisi del traffico con conseguenti enormi disagi per i cittadini». E siamo all’analisi economica: «L’anno scorso l’Amiat si fece cogliere totalmente impreparata nonostante un sedicente "Piano Neve" che sembrava studiato per favorire i fiocchi anziché rimuoverli. I "piani neve" torinesi, inoltre, costano da un minimo di 6,5 milioni di euro in su...». Ed eccoci, finalmente all’alternativa: «Perché non passare al bombardamento delle nuvole come proposto dal sindaco di Mosca Yuri Luzhkov? Il primo cittadino della capitale russa ritiene che iniettando nei cumuli ioduro d’argento (a contatto con le nubi libera idrogeno che a sua volta reagendo con l’ossigeno forma acqua e, quindi, pioggia, ndr), azoto liquido e polvere di cemento, si risparmierebbe fino ad un terzo della cifra».

Al documento è allegata una fitta letteratura di precedenti: «I cinesi hanno usato tale metodo per la grande celebrazione di Pechino e gli statunitensi "bombardano" nubi dal 1947 per combattere la siccità. E queste sostanze non sarebbero inquinanti». L’interpellanza è stata preparata al momento giusto dal momento che proprio stamattina l’assessore alla Viabilità Maria Grazia Sestero dovrà decidere quanti e quali uomini si occuperanno del nuovo piano di emergenza neve per l’inverno 2008-2009. Qualcuno terrà conto dell’interrogazione-provocazione di Ghiglia in questa riunione? Il consigliere di An si accontenta di aver gettato un sasso nello stagno «ghiacciato» e, per esagerare con le metafore, conclude così la sua interpellanza: «Vedremo se il Generale inverno, che l’anno scorso ha costretto ad un’umiliante ritirata le truppe di Chiamparino, non si possa battere con un bombardamento preventivo».

ECCO LE REAZIONI DEI TORINESI:

Toglieteci tutto, ma non la neve». È domenica pomeriggio e piazza Castello come al solito è affollatissima, eppure è difficile trovare qualcuno che la pensi diversamente. Ai torinesi la neve piace. E la proposta dell’onorevole Ghiglia, «bombardiamo le nuvole per trasformarla in pioggia come fanno a Mosca», viene gentilmente rispedita al mittente. Anche se, almeno in linea teorica, potrebbe eliminare i disagi e ridurre le spese.
«È meglio la neve, non ci sono dubbi», risponde decisa Sue Ellen Musco, in centro a fare vasche con le amiche. «L’anno scorso ne è venuta giù tanta, ma al di là di qualche problema di viabilità è stato un piacere». Al partito della neve si iscrivono anche Dario e Margherita Sasso («Ci può stare, la preferiamo»), la signora Oriana Milani («Sono una pensionata, non devo uscire e mi godo la città imbiancata dalle finestre») e ovviamente tutti i bambini. «Speriamo che nevichi tanto, così la spaliamo e ci facciamo i muscoli», sorride Oliver, a passeggio con il fratellino Marcus, mamma Susanna e papà Dimitri. Il quale dubita delle previsioni, ma sottoscrive: «Mi sembra difficile che si abbassi così tanto la temperatura da un giorno all’altro, in ogni caso un po’ di neve fa bene: non ci si lamenta troppo spesso del riscaldamento globale e dell’effetto serra? Se fa freddo c’è solo da essere contenti».

Mauro e Karin Evangelista, con la piccola Martina nel passeggino, la buttano sul sentimento: «La neve è romantica, perché intervenire in modo così drastico? Dopotutto non capita così di frequente e per nostra figlia sarebbe la prima volta... Quanto ai disagi, beh, quelli si mettono in conto, ma sapendolo con diverse ore di anticipo come spesso è accaduto l’anno scorso è possibile organizzarsi». «Mi sembra che il problema venga ingigantito - si aggiunge Darno Gelli -, credo che un po’ di neve non faccia male a nessuno. Al di là di qualche intoppo nella viabilità, di solito non ce ne accorgiamo nemmeno».

E i sei milioni di euro che secondo Ghiglia il Comune potrebbe risparmiare? La gente non ci fa caso. Oppure, come Lorenzo Voghera, preferisce allontanare da sé la questione: «Questi sono discorsi per esperti - argomenta - ai quali non sono in grado di rispondere. Se invece mi chiede se preferisco la neve o la pioggia, scelgo la prima». C’è anche a chi, ça va sans dire, la questione - tra una vetrina e l’altra - interessa poco. «Siamo al Nord, un po’ di neve è normale», taglia corto Francesco Falcone. «Io non preferisco niente - chiude Giovanni, con la moglie Sabrina a braccetto -, neve o pioggia mi sta bene uguale».


E voi, come prendereste la notizia di un bombardamento chimico alle nubi per evitare che la neve cada anche sulla nostra città?